Come si fa a spiegare ai bambini le brutture del mondo se questi riescono a coglierne solo la bellezza persino nelle cose più piccole e invisibili agli occhi di un adulto?
L’inizio delle guerre sta, infatti, proprio nel non riuscire a vedere quanta meraviglia ci sia intorno a noi nelle sue diverse forme, lingue, etnie, culture e profumi. Questa incapacità degli adulti scatena i conflitti che dilaniano popolazioni, terre ricche di cultura, spezzano vite e saccheggiano i bambini del loro futuro e dei loro sogni.
E senza sogni, si sa, la vita non è più la stessa, poiché essi sono le uniche ali per andare oltre i muri dell’intolleranza, del razzismo e dell’odio che ormai dilagano nella nostra società.
Ecco perché è giusto educare sin dai primi anni di scuola alla pace, al rispetto degli altri e all’ingiustizia della guerra. Questi dunque i temi centrali del concerto tenutosi, in tre diverse mattinate, presso l’Aula Magna del nostro Istituto Comprensivo e guidato sapientemente dai docenti di musica Giuseppe Cuscianna e Paola De Caro, coadiuvati dalle insegnanti delle classi.
L’evento ha unito i bambini delle prime della scuola primaria, delle terze sezioni di tutti i plessi dell’Infanzia e le loro famiglie in un solo coro e ha rappresentato un momento di straordinaria intensità educativa, in cui i piccoli protagonisti hanno dato vita a un viaggio musicale all’insegna proprio della pace, della solidarietà e dell’amicizia.
Ogni canzone scelta ha portato con sé, in modo serio (si pensi alla canzone “C’era un ragazzo..”, interpretata anche con la LIS, la Lingua dei Segni) ma anche ironico (come ne “La guerra dei mutandoni”), un forte messaggio, permettendo ai bambini di riflettere e far riflettere su valori universali.
Il nostro augurio è che questo messaggio di pace continui a risuonare in ognuno di noi, perché, come ci hanno ricordato i nostri bambini, “La pace si può”
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